LA COMUNITÀ DEL CIBO DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO
La Comunità del Cibo (CdC) del Parco Agricolo Sud Milano nasce l’1 luglio del 2023 come “rete” informale, ispirata dal DESR Parco
Sud (Distretto di Economia Solidale Rurale), dal GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) di Opera e da
altri soggetti del territorio.
Al progetto hanno aderito sessanta realtà locali: venti piccoli produttori, quindici Amministrazioni locali, quindici associazioni culturali e ambientali, dieci GAS.
Dal 12 aprile 2025 la CdC è diventata una Associazione legalmente riconosciuta dalla Legge del Terzo
Settore ed iscritta nel Registro Nazionale degli Enti del Terzo Settore.
Fin dall’inizio del percorso, ci siamo mossi in linea con quanto previsto dalla Legge 194/2015
“Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare”,
e in particolare dall’art. 13 “Comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo e
alimentare”, che prevede che la CdC sia frutto di accordi stabili e duraturi fra i diversi componenti,
tra cui:

  • agricoltori e allevatori locali;
  • Gruppi di Acquisto Solidale (GAS);
  • istituti scolastici e universitari;
  • centri di ricerca;
  • associazioni per la tutela della biodiversità;
  • mense scolastiche, ospedali e RSA;
  • esercizi di ristorazione ed esercizi commerciali;
  • imprese artigiane di trasformazione;
  • enti pubblici.

I NOSTRI OBIETTIVI

  • valorizzare il lavoro degli aderenti alla Comunità, attraverso azioni co-progettate che diano a tutti i soggetti, la possibilità di partecipare, ognuno secondo le proprie competenze e specificità;
  • sensibilizzare i diversi soggetti pubblici privati e noprofit nella valorizzazione, conversione e produzione dell’agricoltura biologica e delle buone pratiche agroecologiche , concertando azioni coordinate per le politiche locali e per la definizione di progetti strategici;
  • promuovere azioni di formazione ed educazione nei confronti delle comunità locali, anche attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione degli istituti scolastici;
  • stimolare e promuovere la creazione di circuiti di produzione-vendita-consumo di prodotti del territorio per valorizzare l’agrobiodiversità e la sostenibilità economica dei produttori del PASM;
  • partecipare e promuovere iniziative di contrasto alla povertà alimentare;
  • promuovere gli allevatori e gli agricoltori che preservano e riproducono le sementi antiche o locali e le razze animali antiche o locali;
  • incentivare la creazione di percorsi culturali, esperienziali, ricreativi e turistici che
  • valorizzino il patrimonio rurale paesaggistico, naturalistico e storico;

A tal fine, le associazioni, gli enti pubblici, i produttori e le istituzioni, operanti a diverso titolo
nell’ambito del PASM aderiscono alla “Carta” della Comunità del cibo, e si impegnano a
rispettarne i principi e a realizzare tutte le azioni utili alla tutela, alla valorizzazione e alla
promozione dell’agro biodiversità locale

LE PRIME ATTIVITA’
Promuovere e partecipare ad ogni iniziativa di contrasto al consumo di suolo ed alle
infrastrutture impattanti sul territorio del PASM;

  • Favorire l’accesso alla terra di giovani, donne e soggetti svantaggiati, che vogliano
    sperimentare percorsi in campo agricolo, mediante percorsi incentivati e agevolati con
    finanziamenti pubblici, e al contempo favorire il recupero di terreni incolti o abbandonati;
  • Promuovere filiere produttive locali, a sostegno delle attività agroecologiche;
  • Coinvolgere gli enti locali per facilitare l’introduzione dei prodotti agroecologici locali nella
    ristorazione pubblica (mense scolastiche, ospedali, RSA);
  • Interessare la ristorazione privata all’utilizzo dei prodotti agroecologici del PASM;
  • Promuovere la corretta educazione alimentare nelle scuole;
  • Partecipare alle iniziative di lotta allo spreco alimentare;
  • Affrontare i problemi logistici e di distribuzione dei piccoli produttori del PASM;
  • Promuovere l’uso delle energie rinnovabili e delle comunità energetiche tra gli agricoltori
    del PASM;
  • Far scoprire le bellezze naturali e culturali, i borghi e le aziende agricole del PASM;
  • Sperimentare nuove modalità di produzione, di distribuzione e di consumo, quali, ad
    esempio, i patti tra produttori e fruitori, le Comunità a Supporto dell’Agricoltura (CSA), gli
    empori di comunità, i sistemi di garanzia partecipata (SPG);
  • Incentivare le pratiche e l’uso di sistemi innovativi utili a mitigare e contrastare gli effetti
    dei fenomeni prodotti dalla siccità;
  • Mettere in atto tutte le azioni possibili per garantire la conoscenza delle attività della
    Comunità sul territorio e oltre, promuovendo l’adesione partecipata alla Carta della
    Comunità a nuovi soggetti interessati.

IL PARCO AGRICOLO SUD MILANO (PASM)

Il Parco Agricolo Sud Milano (PASM) nasce nel 1990 con legge regionale come parco agricolo e di
cintura metropolitana, con lo scopo di salvaguardare e valorizzare l’agricoltura di un territorio a
ridosso di un’area ad elevata urbanizzazione come quella metropolitana milanese, contrassegnata da
una forte presenza di infrastrutture, che hanno prodotto una continua erosione di superficie agricola.
Il PASM comprende le aree agricole e forestali di 60 comuni, per un totale di 47.000 ettari, di cui
circa 35.000 sono suoli coltivati, gestiti da circa 900 aziende agricole, di cui la maggior parte
destinata alla produzione di seminativi, con grande predominanza di riso e mais. Tra queste, gli
allevamenti zootecnici ammontano a circa 350, di cui la maggior parte è specializzata
nell’allevamento di bovini.
Il PASM non è solo agricoltura, ma un complesso sistema paesaggistico rurale e naturale, costituito
dalla storica rete di acque, superficiali e sotterranee che generano un’agricoltura tra le più
produttive d’Europa. Troviamo inoltre cascine, castelli e abbazie di grande valore storico culturale e
aree naturali riconosciute a livello europeo.
Fin dalla sua nascita, gli obiettivi del PASM sono:

  • La tutela e il recupero paesistico, paesaggistico e ambientale delle fasce di collegamento tra
  • città e campagna, nonché la connessione delle aree agricole e non del parco con i sistemi di
  • verde urbano;
  • L’equilibrio ecologico dell’area metropolitana;
  • La salvaguardia, la qualificazione e il potenziamento delle attività agro-silvo-colturali in
  • coerenza con la destinazione dell’area;
  • La fruizione culturale, ricreativa e turistica del territorio da parte dei cittadini.
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